LA SETTIMANA INCOM
1951 – b/n – 2’03”
A una settimana da un natale “eccezionale” la Incom confezionò il cinegiornale “Si lavora ad Occhiobello col contributo degli italiani”[1]. Tornare sul punto di partenza del disastro aiutava a non perdere di vista il plot principale della vicenda. Le immagini mostravano, questa volta, il grande lavoro in atto: autocarri sulle strade sterrate trasportavano massi, sulle chiatte venivano trasferiti i massi grazie all’uso di gru che abbandonavano i sassi nell’acqua, poi vagoni pieni di altri massi erano trasportati su rotaie nei pressi del lago formatosi con la rotta degli argini e gli operai li disponevano per bloccare i margini della distesa d’acqua. I lavori non conobbero soste a Occhiobello. Intanto a Roma, per aiutare il Polesine a riemergere, si riunì l’assemblea dell’associazione bancaria. Dopo aver riassunto i motivi nazionali del prestito della solidarietà, il ministro del Tesoro Giuseppe Pella concluse: «Abbiamo lanciato quel prestito della solidarietà che si è aperto stamane e sul cui risultato noi non abbiamo dubbi. E vi ringrazio di aver voluto dare un primo conforto, una prima assicurazione al governo ed al paese garantendo come sindacato di collocamento quel totale minimo di cento miliardi, che rappresenta un primo limite di sicurezza».
[1]La Settimana Incom 00691 – 19/12/1951 – Si lavora a Occhiobello col contributo degli italiani.