La Settimana Incom
1946 – b/n – 50″
ARNALDO AZZI
Nel maggio 1946 fu la volta di Arnaldo Azzi [1], segnalato in un servizio filmato del Nuova Luce [2] sulla campagna elettorale per il referendum istituzionale e per la Costituente. Si trattava di un comizio repubblicano a Roma promosso dai tre partiti di massa, dalla CGIL e dal Partito d’azione in seguito all’abdicazione del re Vittorio Emanuele II. Sette oratori si succedettero sul palco e, tra questi, c’era Arnaldo Azzi. Il comizio si spostò poi da piazza del Popolo al Viminale.
[1] Arnaldo Azzi (Ceneselli, 23 dicembre 1885 – Cuneo, 25 novembre 1957) – Militare e politico. Ha iniziato la carriera militare da soldato, sino a raggiungere il grado di generale di Divisione della Riserva. Durante la Prima guerra mondiale era stato ferito e decorato al valor militare; durante l’ultimo conflitto, comandante di Divisione, aveva operato in Africa settentrionale. L’8 settembre 1943 si trovava in Albania alla testa della Divisione “Firenze”. Fu uno dei pochi generali che in quelle difficili, tragiche circostanze escluse l’avvio di qualsiasi trattativa con i tedeschi, perché, com’è stato ricordato dopo la sua morte, “non intendeva che l’Italia e l’Europa diventassero una colonia nazista”. Fu per questo che il generale Azzi si rese promotore d’un aperto accordo con il movimento di liberazione albanese. Scontratosi vittoriosamente con i tedeschi a Kruja, ne sostenne il massiccio contrattacco fino all’ordinato ripiegamento dei suoi soldati in montagna. il 28 settembre 1943, il generale Azzi s’incontrò con Hanver Hoxa e con altri capi della resistenza albanese, stipulando con loro importanti accordi politico-militari. Trasformata la Divisione “Firenze” in una forte unità partigiana, il generale italiano assunse il Comando militare “truppe alla montagna” e istituì cinque “Comandi militari di zona”, ciascuno dei quali fu rappresentato da un battaglione. Rientrato nell’Italia liberata con buona parte dei suoi uomini, Azzi assunse il comando militare del Lazio, degli Abruzzi e dell’Umbria. Nel dicembre 1944 l’allora ministro della Guerra – dietro ordine del Luogotenente generale del Regno, Umberto di Savoia – lo esonerò dall’incarico perché Azzi aveva pubblicato un articolo sulla democratizzazione, l’apoliticità e la riduzione delle Forze armate. Il generale rispose al provvedimento restituendo al ministro le onorificenze e le ricompense al valor militare di cui era insignito. Soltanto dopo la proclamazione della Repubblica, Arnaldo Azzi fu reintegrato nel grado. Deputato alla Costituente, il generale aveva militato nel Partito repubblicano; aveva poi aderito al Fronte popolare. Durante la prima legislatura repubblicana, Azzi fu vice presidente della Commissione Difesa della Camera. – www.treccani.it/enciclopedia
[2] La Settimana Incom 00012 – 16/05/1946 – Vita politica: Il comizio repubblicano a Roma.Campagna elettorale per il referendum istituzionale e per la Costituente