RADAR
1973 – b/n – 1’50”
Il 24 maggio 1973 il cinegiornale Radar realizzò un servizio filmato dal titolo “Visitiamo Albarella”[1]. Lo spunto fu la premiazione, in Campidoglio, al presidente del Club Albarella, avvocato Armando Pedrazzini, per il recupero ambientale ed edilizio dell’isola veneta. Dopo la cerimonia della consegna dell’Ercole d’oro[2] il servizio proseguiva con una visita all’isola sulla quale erano state costruite ville, parco, piscina, centri sportivi e commerciali. L’importante premio fu consegnato dalle mani di Giulio Andreotti a quelle di Pedrazzini mentre i fotografi azionavano i loro flashes. Il commento fuori campo spiegava: «Si chiama Albarella, ma non è la protagonista di una favola. È un’isola incantevole, a metà tra il mare e la laguna, a cui la mano dell’uomo, per una volta tanto in questi tempi, ha donato senza nulla togliere. Forse è per questo motivo che Albarella ha ricevuto un premio prestigioso in Campidoglio: l’Ercole d’oro. Premiare l’opera dell’uomo quando asseconda la natura dando significato concreto al cosiddetto habitat, cioè all’equilibrio inalterato dell’ambiente naturale e in armonia con le condizioni di vita dell’uomo moderno, significa premiare una vicenda umana positiva, sempre più rara ai nostri giorni». Il servizio cambiò location, dal Campidoglio ad Albarella per documentare la visita ufficiale con le autorità accomodate a bordo di un trenino elettrico. «Albarella è un’isola del litorale adriatico, – proseguiva lo speaker con una lettura ritmata in stile con i moderni tempi radiofonici – posta a 50 chilometri da Venezia. La visitiamo seguendo ospiti illustri. Il ministro del commercio estero Matteotti e l’ambasciatore della confederazione elvetica Arturo Marcionelli. Una visita guidata dallo stesso presidente del Club Albarella, Armando Pedrazzini. Dallo stato quasi selvaggio di completa incuria, nel quale si trovava l’isola, dopo approfonditi studi è stato possibile renderla sicura, abitabile e autosufficiente. Le piccole ville si ambientano agevolmente alla natura del luogo. Non manca la chiesa, dalle linee essenziali, armoniche e squisitamente moderne. La visita continua. Oltre a una valle per la pesca, quattro centri sportivi, un lago con parco per bambini, piscine, un campo di golf a 18 buche, alberghi, galoppatoio, centro commerciale, approdo e stabilimenti balneari, Albarella, come abbiamo detto, è autosufficiente. Ha una centrale elettrica e una torre idrica. L’antico e il moderno si armonizzano quando con gusto e funzionalità diventano complementari. Non pretendiamo avervi illustrato Albarella, ve l’abbiamo soltanto presentata».
[1]Radar R0582 – 24/05/1973 – Italia – Visitiamo Albarella
[2]Ercole d’oro: riconoscimento assegnato annualmente a Roma alle migliori aziende italiane