FILM
2014 – col. – 36′
Il film narra come una famiglia occhiobellese visse il 7 e l’8 aprile 1815, mentre, a poca distanza dalla loro abitazione, mentre l’esercito di Murat tentava di attraversare il Po contrastato dall’esercito austriaco. Il 30 marzo 1815, a Rimini, ci fu il primo programma di rivendicazione dell’indipendenza, dell’unità e libertà nazionale racchiuso nel famoso documento del re-generale Giochino Murat noto come il “Proclama di Rimini”. Il proclama lanciava un appello a tutti gli italiani, affinché si realizzasse il sogno dell’unità d’Italia. Sogno infranto proprio a Occhiobello e realizzato soltanto alla fine di luglio del 1866. “Murat fallì perché era solo un altro padrone, – dirà nel film un nonno al nipotino mentre attende il passaggio di re Vittorio Emanuele II, dopo aver raccontato come andarono realmente i fatti in quei due giorni di primavera del 1815, quand’egli era un ragazzino – ma lanciò l’idea dell’unità degli italiani, di uno stato autonomo e indipendente, anche se nell’immediato non cavò un ragno dal buco. Ci volle un lavoro di altri trent’anni, e quarant’anni di fallimenti, per smuovere le coscienze”. Il 7 aprile 1815 un ragazzino, Serafino, passeggia sulle rive del Po e la mamma, Carolina, lo avvisa del pericolo, delle acque e di una prossima battaglia che è attesa in giornata proprio su quelle sponde. Tornati a casa, in famiglia, assiste a discussioni su quanto sta accadendo: l’esercito di Murat vuole conquistare il Veneto austriaco. Il popolo non ha un’opinione ben definita, al contrario dei nobili locali che sono filo-napoleonici e attendono l’arrivo del re di Napoli come una nuova alba per un’Italia unita. Il ragazzino ha paura, com’è giusto che sia in un territorio di guerra, così trascorre la notte che dovrebbe portare al giorno decisivo. Anche il giorno seguente è fatto di quotidianità e di echi della battaglia, fino al momento in cui gli austriaci respingono gli assalti di Murat. Cinquantuno anni dopo, Serafino è anziano e passeggia sulle rive del Po. È il giorno in cui è atteso Vittorio Emanuele II in Polesine per l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Il nipotino gli corre incontro con una bandiera tricolore. È a quel punto che l’anziano racconta al ragazzino come andarono realmente i fatti. Malgrado tutto, mezzo secolo prima, fu la prima volta che si parlò di Europa e di Italia unita. Di acqua ne era passata sotto i ponti, ma a Serafino non sembrava che le cose fossero cambiate così tanto. Cercando di raggiungere il nipote, l’anziano signore trova sulla spiaggia un residuato bellico, una pistola insabbiata da chissà quanti anni… la raccoglie, la guarda e, con la bocca, emette il suono di uno sparo puntandola verso il cielo, mentre il giovane corre verso il futuro.
regia: Ferdinando De Laurentis
con Pippo Santonastaso, Marino Bellini
Produzione: Tpo