La Settimana Incom
1950 – b/n – 1’02”
RAID DI CANOE SUL PO
Nel luglio 1950 la cronaca cambiò registro, ma non gli elementi del racconto. Le acque del Po furono mostrate amiche e fruitrici di un clima di distensione nel Polesine grazie al raid di due lariane sul grande fiume [1], utilizzando quindi un fatto più degno di curiosità che di nota. Un gruppo di canoe particolari, dette “lariane”, perché tipiche del lago di Como, partirono da Milano raggiungendo il Po. A Crespino fecero la prima tappa. Il testo, descrivendo puntigliosamente le immagini che scorsero sullo schermo, fu pieno di simboli: «Quando riusciamo a rintracciarle sono già sul Po: una madre ha additato al suo bimbo, nell’oro del controluce, questi vogatori che collegano i fiumi e accompagnano il loro confluire nell’Adriatico». L’uomo, seguendo il verso naturale della corrente, arrivava al tramonto in una situazione di quasi beatitudine e questo era quello che una madre, sopra un ponte, doveva insegnare al proprio figlio. Il giorno dopo ripartirono e Notari fece una annotazione colta: «Ripartono da Crespino di Rovigo, porto fluviale che li ha accolti per la notte. Noi pensiamo frattanto ad un grande loro concittadino che, nel fondersi delle acque, vedeva il fondersi delle regioni d’Italia, indivisibile». Il riferimento fu ad Alessandro Manzoni che, animato dalla sua fede fortissima nell’unità d’Italia, precorse gli eventi e immaginò la redenzione della patria e lavorò sodo per un’unica lingua dell’Italia unita.
[1] La Settimana Incom 00471 – 21/07/1950 – Canottaggio. Il raid di due lariane su Po