LA SETTIMANA INCOM
1957 – b/n – 1’49”
Dopo poco più di un lustro dall’alluvione del ’51, il tema non aveva smesso di essere vivo. All’onorevole Brusasca fu conferita la cittadinanza onoraria della città di Adria per l’impegno adoperato per la ricostruzione, avvenuta in tempi record. Il 31 gennaio 1957 la Settimana Incom realizzò il cinegiornale intitolato “I ricostruttori del Polesine: a cinque anni dall’alluvione conferita all’on. Brusasca la cittadinanza onoraria di Adria nel Polesine”[1]. Il reportage iniziava con una cartina geografica relativa ai luoghi dell’alluvione del ’51 e con queste parole di commento, per la prima volta non lette dalla voce ufficiale della Incom di Guido Notari, morto il 21 gennaio e lettore di tutti i servizi Incom dal n. 1 al 1500: «Polesine: un nome che richiama immediatamente alla memoria la più immane catastrofe che abbia percosso l’Italia in questo dopoguerra». Le immagini che seguivano erano una sintesi audiovisiva di tutto il percorso da quel 14 novembre fino alla ricostruzione ultimata. «Un giorno bastò là dove ne sarebbero occorsi dieci». Su queste parole, un’automobile, scortata da altri automezzi, attraversava le strade di Adria, quindi una mano apriva una pergamena: si trattava della delibera che concedeva la cittadinanza onoraria all’onorevole Giuseppe Brusasca, sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri. Seguiva la cerimonia di consegna del documento da parte del sindaco adriese. Brusasca evocò quel periodo con semplici parole, tipiche di un colloquio in famiglia più che un discorso ufficiale. Come in famiglia egli si ritrovò quando, durante la visita al nuovo villaggio Dolomiti, alla periferia di Adria, incontrò coloro che persero tutto a causa di quell’immane sciagura.
[1]La Settimana Incom 01504 – 31/01/1957 – I ricostruttori del Polesine.”A cinque anni dall’alluvione. Conferita all’on. Brusasca la cittadinanza onoraria di Adria nel Polesine”