LA SETTIMANA INCOM
1960 – b/n – 2’08”
cinegiornale “Dai nostri inviati – Polesine senza pace: ancora un’alluvione nel Polesine”[1] realizzato dalla Settimana Incom e pubblicato il 9 novembre 1960. Il testo, fuori campo, diceva: «A Ca Vendramin, dove il Polesine ha conosciuto una volta ancora la furia cieca del grande fiume siamo giunti fin dove lo ha consentito il motore. Nelle zone allagate si sono create isole dove gruppi di contadini, tagliati fuori da ogni comunicazione, ancora resistono per non abbandonare la terra». Il linguaggio della “conservatrice” Incom era cambiato e si era adeguato ai tempi: «L’argine ha ceduto, questa volta senza schianti improvvisi. Il Po, alle bocche di Goro e Gnocca, ha trasformato migliaia di ettari coltivati in mare di fango. Questa bianca fattoria, sentinella sulla linea del fiume, è stata la prima ad affrontare l’urto delle acque. A Taglio di Po, a Corbola, a Rivà, si sono ripetute le drammatiche scene dell’inondazione». Pure la musica non ricalcava più il solito tema drammatico, ma risultava un sottofondo di accompagnamento che non accentuava il tono delle parole, dette in maniera pacata: «L’intervento dei vigili del fuoco e dei servizi d’emergenza sono stati generosi. Molto si è salvato, ma molto di più si è perduto, inghiottito, trascinato via dalla corrente». A chiudere il servizio filmato era stata scelta l’immagine di una donna anziana che, affacciata alla finestra con un fazzoletto in mano sul volto, guardava i campi allagati. Il 23 novembre la notizia fu riportata anche dal cinegiornale francese “Graves inondations dans la vallée du Po. Taglio di Po”, prodotto dalla Gaumont Pathé[2].
[1]La Settimana Incom 01995 – 09/11/1960 – Dai nostri inviati Polesine senza pace.Ancora un’alluvione nel Polesine.
[2]Gaumont Pathè – 23/11/1960 – Graves inondations dans la vallée du Po. Taglio di Po