cinegiornale Istituto Nazionale Luce
1932 – b/n
ERALDO BEDENDO
Nel 1934 agli onori delle cronache [1] salì il calciatore rodigino Eraldo Bedendo [2], all’epoca in forza al Napoli.
[1] Giornale Luce B / B0147 – 7/10/1932 – Trieste. L’inaugurazione del nuovo stadio, con la partita di calcio Napoli Triestina 2 – 2. – Giornale Luce B / B0181 – 12/1932 – Roma batte Napoli: 2 a 1
[2] Eraldo Bedendo (Rovigo 10 maggio 1908 – 1997) – calciatore. Mediano dal fisico possente, imposta il suo gioco su una grande aggressività e sull’intensità. Per i suoi avversari non è facile passare quell’armadio semovente che ringhia e sgomita su ogni pallone. Non ha grandi doti tecniche, ma lo spirito garibaldino col quale interpreta la contesa piace enormemente ai tifosi delle squadre in cui milita, i quali sanno che anche quando la partita è andata male, non gli si può rimproverare la mancanza di impegno. Inizia a farsi notare nel Padova, nell’ultimo torneo di Divisione Nazionale che precede l’avvento della Serie A a girone unico. Le quattro stagioni patavine, lo impongono come sicura promessa e spingono il Napoli ad acquistarlo. In Campania resta tre anni, senza mai trovare un posto da titolare. In pratica, comincia a farsi sentire la mancanza di fondamentali adeguati, che a certi livelli sono necessari per reggere a lungo. Nell’estate del 1935, la dirigenza partenopea prende atto del fatto che più di tanto non può dare e lo spedisce a Livorno, in cadetteria. Da quel momento, la sua carriera va lentamente spegnendosi. L’impegno è sempre quello, ma le lacune tecniche ormai non possono più essere mascherate dall’agonismo che è pur sempre il suo marchio di fabbrica. Chiude la carriera a Vicenza, prima di dedicarsi all’allenamento. Nel campionato 1940-1941 fu assistente dell’allenatore Spinato, già suo compagno di squadra disputando durante la stagione solo la gara di Ancona del 13 ottobre. Visse a Vicenza dopo il ritiro. – www.treccani.it/enciclopedia